Visioni
La nostalgia del Sessantotto
Addio Paolo, la nostra canzone L’anno della rivolta studentesca era per lui una stagione visionaria, piena di poesia e d’amore per gli ultimi e odio sincero verso i padroni e la borghesia che li sosteneva
Addio Paolo, la nostra canzone L’anno della rivolta studentesca era per lui una stagione visionaria, piena di poesia e d’amore per gli ultimi e odio sincero verso i padroni e la borghesia che li sosteneva
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 23 novembre 2021
Nei primi anni Ottanta l’estate la passavamo a San Nicola Arcella, in Calabria. C’erano Annalisa Di Nola, figlia dell’antropologo, che cantava nel coro di Giovanna Marini, la stessa Marini con Paolo Pietrangeli e Franco Bifo Berardi. La sera Paolo mi portava con se nei paesi vicini dove lo invitavano a cantare, innanzitutto “Contessa”, la colonna sonora del lontano Sessantotto. Non ne poteva più di quella canzone. Ma era sempre contento di incontrare i contadini comunisti. A volte, sulla spiaggia, discutevamo della voce interiore, che non poteva essere registrata, quella che anch’io sentivo quando leggevo un libro, che era poi quella...