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La nostra guerra asimmetrica contro la Natura
Terremoto Gli Appennini una volta non esistevano. La natura non si addomestica, e la modernità del secolo «superbo e sciocco» usa il verbo sbagliato: dominare anziché convivere. Nel pastore che non vuole lasciare la terra del terremoto c’è una saggezza che noi moderni chiamiamo ignoranza. E’ la saggezza di chi non vuole morire orfano
Terremoto Gli Appennini una volta non esistevano. La natura non si addomestica, e la modernità del secolo «superbo e sciocco» usa il verbo sbagliato: dominare anziché convivere. Nel pastore che non vuole lasciare la terra del terremoto c’è una saggezza che noi moderni chiamiamo ignoranza. E’ la saggezza di chi non vuole morire orfano
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 3 novembre 2016
Sono in corso due grandi guerre: quella di uomini contro altri uomini e quella degli uomini contro la Natura. Apparentemente diverse, combattute con armi diverse, esse sono riunificate sotto il medesimo obiettivo: il dominio. La prima guerra continua oggi in modi del tutto simili al passato; la differenza sta nelle armi usate. Non più solo armi da fuoco; ora con più potenti armi finanziarie capaci di ridurre interi popoli in ginocchio, affamarli senza versare sangue. E c’è una lotta contro la natura che ha data più recente. Allorché l’uomo, entrato nella Modernità, ha immaginato di dover essere il proprietario del...