Internazionale
La «Oxford siberiana», casa di molte russie
Il limite ignoto Dei 600.000 cittadini di Tomsk, la maggioranza sono studenti o professori. Qui è possibile discutere le repressioni del passato sovietico, ma le attività di Memorial restano bandite perché irriducibili al progetto di controllo della memoria condivisa
Uno dei cartelloni che adornano le strade di Tomsk, con gli eroi caduti nella “grande guerra patriottica” (1941-45) e quelli caduti nel conflitto in corso in Ucraina – Fabrizio Vielmini
Il limite ignoto Dei 600.000 cittadini di Tomsk, la maggioranza sono studenti o professori. Qui è possibile discutere le repressioni del passato sovietico, ma le attività di Memorial restano bandite perché irriducibili al progetto di controllo della memoria condivisa
Pubblicato più di un anno faEdizione del 27 maggio 2023
Fabrizio VielminiTOMSK
Da qualunque prospettiva la si guardi, Tomsk si distingue dalle città della Russia interna. Fondata nel 1604 agli albori della penetrazione russa della Siberia occidentale, con l’installazione qui di numerose strutture universitarie, la città è divenuta l’“Oxford della Siberia”. Ancora oggi una buona metà dei 600.000 abitanti è costituita da studenti e professionisti del settore educativo, il quale offre una formazione variegata, dalle scienze umane all’informatica. LA FORZA accademica della città ne fa anche un polo d’attrazione per studenti provenienti da tutto il mondo, in particolare dall’“estero vicino” dell’Asia centrale ex-sovietica. La scorsa settimana si è qui svolta la conferenza...