Europa

«La politica dell’odio». A Berlino sul razzismo è scontro istituzionale

«La politica dell’odio». A Berlino sul razzismo è scontro istituzionale

Europa Vietato alimentare il clima xenofobo, lo impone la Legge fondamentale tedesca. Il presidente della Corte federale stoppa il ministro dell’interno Seehofer, che attacca i giudici e elogia «sicurezza umanitaria»

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 28 luglio 2018
Non lo nomina neppure per sbaglio, ma lo stop costituzionale è diretto proprio a lui: nelle vesti di responsabile della sicurezza e come leader del partito cristiano-sociale. La Legge Fondamentale proibisce a chiunque in Germania di alimentare il clima xenofobo che mina la coesione della socialdemocrazia. A cominciare dal ministro dell’Interno Horst Seehofer. Sulla Süddeutsche Zeitung, Andreas Vosskuhle, presidente della Corte federale di Karlsruhe, scandisce il monito contro il «populismo» della propaganda anti-migranti promossa quotidianamente dai bavaresi. Denunciando la «retorica inaccettabile» della Csu che «mira a far associare ai tedeschi lo “Stato dell’Ingiustizia” (così Seehofer nel 2016) con l’impianto giuridico...

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