La politica radicale della fantascienza
Cultura

La politica radicale della fantascienza

Anticipazioni Un estratto dal libro «Tecnoutopie. I confini della Rete tra mondi reali e realtà immaginarie», da domani in libreria per DeriveApprodi. Il volume, che esce postumo dopo la scomparsa dell'autore nel 2020, raccoglie scritti inediti dello studioso e giornalista che ha curato per decenni le pagine culturali de «il manifesto»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 25 maggio 2022
Il cyberpunk, lo steampunk non sono una distopia, come spesso viene sostenuto da scrittori e studiosi di questi generi letterari. Semmai sono da interpretare come una critica di alcune tendenze di cattura da parte delle imprese dell’innovazione e del sapere sociale diffuso presenti nell’interregno. Detto più pacatamente possibile. Il cyberpunk è stato, certo per una manciata di anni, il mezzo usato all’interno di una guerriglia intellettuale per abitare criticamente l’interregno e per affinare strumenti politici di critica del capitalismo in trasformazione. Sarebbe inoltre impensabile ripercorrere la nascita della Rete, la crisi dello Stato-nazione, l’affermarsi del neoliberismo senza fare riferimento alla...

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