Internazionale
La polizia massacra la protesta in Iraq: «Le strade sono piene di sangue»
Rivoluzioni Almeno 29 uccisi a Nassiriya, dato alle fiamme il consolato iraniano a Najaf. Baghdad reprime la mobilitazione popolare con violenza inaudita, ma le strade si riempiono sempre di più e chiedono lo smantellamento del sistema di potere
La protesta a Baghdad – Afp
Rivoluzioni Almeno 29 uccisi a Nassiriya, dato alle fiamme il consolato iraniano a Najaf. Baghdad reprime la mobilitazione popolare con violenza inaudita, ma le strade si riempiono sempre di più e chiedono lo smantellamento del sistema di potere
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 29 novembre 2019
In piazza Tahrir, nel centro di Baghdad, il presidio permanente della rivoluzione ha messo su il “muro dei desideri” dell’Iraq. Migliaia di post-it a cui i manifestanti affidano i loro sogni. Qualcuno ha scritto: «Voglio che il bagno di sangue finisca». Ma non finisce. Si muore, senza soluzione di continuità. Ieri la polizia irachena ha ucciso almeno 29 persone a Nassiriya, nel sud sciita. Una repressione violentissima contro tutte le facce che la mobilitazione iniziata il primo ottobre ha assunto: quella creativa dell’autogestione di Tahrir, quella disobbediente degli scioperi e dei blocchi di porti e giacimenti petroliferi a Bassora, quella...