Internazionale
«La protesta è nata pacifica, la violenza è tra oligarchi e clan»
Asia centrale Intervista ad Alexander Knyazev, Università di San Pietroburgo. Sulle rivendicazioni sociali di masse impoverite dalla crisi del modello petrolifero e dalla pandemia si è innescato il braccio di ferro tra Tokayev e l’ex presidente Nazarbayev
Asia centrale Intervista ad Alexander Knyazev, Università di San Pietroburgo. Sulle rivendicazioni sociali di masse impoverite dalla crisi del modello petrolifero e dalla pandemia si è innescato il braccio di ferro tra Tokayev e l’ex presidente Nazarbayev
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 9 gennaio 2022
Sulla crisi kazaka abbiamo intervistato il professor Alexander Knyazev, dell’università di San Pietroburgo, specialista di Asia centrale, Quali i principali fattori trainanti della settimana di violenza? Tutto è iniziato in modo pacifico nelle regioni occidentali. Ad Aktau, la gente è scesa in piazza per rivendicazioni economiche. Va comunque osservato come sia stata anche avanzata la richiesta politica di un’uscita definitiva dalla scena dell’ex-Presidente Nazarbayev, percepito quale simbolo dell’inguistizia sociale. Sebbene massicciamente presenti sullo sfondo, le motivazioni economiche sono tuttavia marginali nello spiegare il caos in cui è sprofondato il paese. Il conflitto era destinato ad esplodere quale risultato delle tensioni...