Visioni
La resistenza delle immagini per raccontare un’altra Algeria
Cinema Il festival di Algeri ha sfidato la crisi della produzione nazionale, ne parla il direttore Ahmed Bedjaou. La chiusura delle sale, la censura del governo, le strategie con cui ripartire
Una scena da «Non conosci Papicha» di Mounia Meddour
Cinema Il festival di Algeri ha sfidato la crisi della produzione nazionale, ne parla il direttore Ahmed Bedjaou. La chiusura delle sale, la censura del governo, le strategie con cui ripartire
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 13 dicembre 2022
Gli anni d’oro del cinema algerino – celebrati con il festival panafricano (1969) – sono ormai rintracciabili solo negli archivi che alimentano la memoria della guerra di liberazione a sessant’anni dall’indipendenza (5 luglio 1962). «Cinema memoria e resistenza» è stato uno dei focus più partecipati del Festival internazionale del cinema di Algeri, conclusosi sabato, che si è svolto nella storica Cinémathèque. Memoria alla quale hanno contribuito anche film italiani come la famosa Battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo e Les mains libres di Ennio Lorenzini, recentemente restaurato, al quale è dedicato l’ultimo numero degli annali dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio...