Internazionale

La retorica militare Usa e i signorsì di Roma

La retorica militare Usa e i signorsì di RomaPoliziotti afghani vicino al luogo dell’attacco a Kabul – Xinhua

Afghanistan Tempismo perfetto: bombe a Kabul mentre Gentiloni parlava di sconfitta di Daesh. Il militarismo Usa prova a cancellare il paradosso: il paese è sicuro per rimpatriare i richiedenti asilo, ma non lo è per mantenere gli stivali sul terreno

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 29 dicembre 2017
«Quello che sta per concludersi è l’anno della sconfitta militare di Daesh alla quale l’Italia ha dato contributo rilevante con addestramento e stabilizzazione zone. Ne sono orgoglioso». Così, ieri mattina, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Nelle stesse ore, la branca del Khorasan dello Stato islamico – sconfitto secondo Gentiloni – rivendicava l’attentato che nella mattinata di ieri ha provocato almeno 41 morti, decine e decine di feriti. È avvenuto a Kabul, in Afghanistan. Un Paese in cui i soldati italiani sono impegnati da molti anni. E in cui la stabilità è ancora un obiettivo lontano, a dispetto di quanto...

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