La vocazione militarista ed espansionista degli USA, presente sin dalla sua origine, non ha mai smesso di auto-alimentarsi, proprio perché è un concetto fondante di quella nazione ed è tuttora più viva e vegeta che mai, a prescindere dal colore politico del presidente di turno. Chissà se sarà mai consentito che al potere a Washington giunga (e sopravviva…) una persona che abbia il coraggio di invertire questa tendenza. Chissà, forse sta ai non americani come noi europei o agli asiatici fare in modo che questo possa accadere. Pensando per esempio agli avvenimenti dei decenni a cavallo di questo nostro XXI secolo, io sono certo che fra un centinaio di anni, ammesso appunto che nel frattempo l’umanità non si sarà estinta, gli storici molto probabilmente li analizzeranno come caratterizzati da un costante e consapevole investimento di energie, denaro, strategie politiche e militari da parte degli USA per tutelare il loro ruolo di dominus dei destini planetari uscito fuori a seguito dei due conflitti mondiali. Insomma, quella che Papa Francesco ha con lungimiranza definito come “Terza guerra mondiale a pezzi”, che altro non è se non la prosecuzione, sotto forme diverse (ma non del tutto), del secondo conflitto mondiale, e come tale risponde alle stesse logiche interne di potenza e di controllo planetario. Appare sempre più chiaro come tutta la politica USA (includendovi, ovviamente, tutta la potenza e la pressione coercitiva che il capitale e la finanza globale azionano ai quattro punti cardinali della Terra- e che trovano nell’economia americana buonissima parte delle sue radici ideologiche nonchè strutturali) sia finalizzata a contrastare/ridimensionare tutte le forze che sono centrifughe rispetto a questo obiettivo. Per gli USA quindi sono come fumo negli occhi per esempio la costituzione di una forte Unione Europea improntata all’idea originaria di Altiero Spinelli, vocata cioè a creare ponti fra le nazioni e allargare la partecipazione delle classi popolari alle stanze del potere; così come l’affermazione di una qualsivoglia moneta alternativa al dollaro da utilizzare negli scambi internazionali; o l’ascesa di qualsiasi nazione o alleanza di nazioni che si ponga, anche solo potenzialmente, come nucleo imperialista alternativo al potere imperiale USA, ivi compresa la presenza sullo scacchiere militare planetario di qualsiasi alleanza militare che possa competere con la NATO. Rispondono a questa logica le politiche USA in corso volte alla destabilizzazione della Russia, quelle volte a contrastare l’ascesa della Cina come potenza economico-imperiale antagonista e quelle volte a riportare ad uno stadio di totale vassallaggio l’Europa (anche sotto il ricatto morale e sostanzialmente vincolante di risarcimento dell’impegno profuso dagli USA per combattere il nazi-fascismo).