Internazionale
La rivoluzione dolce nella casa delle donne in Messico
L'intervista Sandra Cardona coordina una rete messicana di centri per l'aborto che ha assistito oltre 20mila donne. Ed è recente, dopo la sentenza shock della Corte suprema, l'arrivo di molte statunitensi
L'intervista Sandra Cardona coordina una rete messicana di centri per l'aborto che ha assistito oltre 20mila donne. Ed è recente, dopo la sentenza shock della Corte suprema, l'arrivo di molte statunitensi
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 26 novembre 2023
«Basta mandarci una mail. Oppure bussare direttamente alla porta della nostra casa». Unica regola: «Ingresso vietato agli uomini». Le donne che devono abortire «possono venire da sole o accompagnate da madri, sorelle amiche. Ma per gli uomini la casa è inaccessibile». Sandra Cardona ha fondato nel 2016 il gruppo Necesito Abortar (Devo abortire) nella città di Guadalupe, oggi di fatto un quartiere periferico di Monterrey, capitale del Nuevo León. Nonostante dallo scorso settembre la Corte suprema abbia stabilito che abortire in Messico non è più un crimine, in questo stato al confine con gli Usa l’interruzione di gravidanza è consentita...