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La rivoluzione in tasca
Campagna abbonamenti Da ragazza ciò che mi inorgogliva di più, quando compravo il Manifesto, era l’etichetta: «quotidiano comunista». Arrivare a scuola con il Manifesto ben in vista piegato nella tasca dei jeans […]
Emma Dante
Campagna abbonamenti Da ragazza ciò che mi inorgogliva di più, quando compravo il Manifesto, era l’etichetta: «quotidiano comunista». Arrivare a scuola con il Manifesto ben in vista piegato nella tasca dei jeans […]
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 2 gennaio 2014
Da ragazza ciò che mi inorgogliva di più, quando compravo il Manifesto, era l’etichetta: «quotidiano comunista». Arrivare a scuola con il Manifesto ben in vista piegato nella tasca dei jeans un pò strappati era un modo per manifestare a tutti la mia identità, il mio credo politico, le mie idee. Il Manifesto in tasca mi faceva sentire rivoluzionaria. Col passare degli anni, i contenuti diventavano prioritari a scapito delle apparenze e le etichette iniziavano a darmi sempre più fastidio e a starmi strette. Ora, in questa fase della mia vita in cui sono sempre meno attratta dalla frenesia dell’informazione, il...