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La rivoluzione vivrà se sarà anti-sistema
Algeria A un anno dall'inizio della mobilitazione contro il governo, il movimento di protesta si trova di fronte tre ostacoli: l’apparato statale uscito indenne fa da argine repressivo, il movimento operaio è incapace di strategia offensiva e una forte sinistra rivoluzionaria non è emersa. Per sopravvivere l'Hirak deve giungere a una svolta
La protesta di Algeri – Afp
Algeria A un anno dall'inizio della mobilitazione contro il governo, il movimento di protesta si trova di fronte tre ostacoli: l’apparato statale uscito indenne fa da argine repressivo, il movimento operaio è incapace di strategia offensiva e una forte sinistra rivoluzionaria non è emersa. Per sopravvivere l'Hirak deve giungere a una svolta
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 febbraio 2020
La rivoluzione compie un anno. Sono trascorsi 365 giorni da quella prima, improvvisa fiammata rivoluzionaria quando, rispondendo a svariati appelli circolati sui social network nei giorni precedenti, decine di migliaia di algerini decisero di scendere in strada. Nell’immediato, le proteste erano una risposta al tentativo di un presidente malato e costretto perennemente su una sedia a rotelle a presentarsi come candidato e vincitore annunciato per un quinto mandato consecutivo. Nei fatti, la decisione di Abdelaziz Bouteflika ha semplicemente fornito il pretesto per l’esplosione di una società che ribolliva da tempo, come testimoniato dalla lunghissima ondata di scioperi degli anni precedenti....