Cultura
La scomparsa di Hakim Bey, l’anarchico del piano astrale
Dal sufismo al misticismo libertario Stroncato domenica da un infarto. Il suo «T.A.Z., Zone Autonome Temporanee» (1991) è stato il «manuale poetico di formazione» di più generazioni alternative. L’ultimo esempio è arrivato in anni recenti da Seattle. Centri sociali, rave, reti: l’ispirazione per creare contesti di libertà in una «dimensione separata altra»
Hakim Bey
Dal sufismo al misticismo libertario Stroncato domenica da un infarto. Il suo «T.A.Z., Zone Autonome Temporanee» (1991) è stato il «manuale poetico di formazione» di più generazioni alternative. L’ultimo esempio è arrivato in anni recenti da Seattle. Centri sociali, rave, reti: l’ispirazione per creare contesti di libertà in una «dimensione separata altra»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 25 maggio 2022
Un infarto ha stroncato domenica notte la vita terrena di Hakim Bey (al secolo Peter Lamborn Wilson), uno dei più originali pensatori libertari del Secondo dopoguerra. Dopo aver studiato lettere classiche alla Columbia University il suo interesse virò verso le religioni orientali e il sufismo. Obiettore di coscienza alla guerra in Vietnam, nel 1968 lascia per molti anni gli Stati Uniti per viaggiare in Oriente, dapprima in India, poi in Pakistan. Ma è l’Iran il luogo ove soggiornerà più a lungo, fino al 1979. Dopo aver tradotto Henry Corbin, viene incaricato dal filosofo sufi Seyyed Hossein Nasr, fondatore dell’Accademia imperiale...