ExtraTerrestre
«La Siberia brucia e il mondo tace»
Intervista 15 milioni di ettari di foreste bruciati in aree remote del Paese dall’inizio dell’anno. Per Marina Drozdovskaya di Greenpeace Russia è colpa del clima secco e della carenza di fondi per la protezione antincendio
Intervista 15 milioni di ettari di foreste bruciati in aree remote del Paese dall’inizio dell’anno. Per Marina Drozdovskaya di Greenpeace Russia è colpa del clima secco e della carenza di fondi per la protezione antincendio
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 12 settembre 2019
Nella regione amazzonica le fiamme infernali, dolose, hanno lo scopo principale di ampliare la frontiera degli allevamenti estensivi e della produzione di soia per quelli intensivi (in Europa arrivano annualmente dal Brasile 33 milioni di tonnellate di questa leguminosa). In Indonesia il grande piromane è la coltivazione delle palme da olio (più 75% dal 2010). In Africa, gli incendi divampano nella giungla equatoriale e nella savana per molteplici ragioni: pratiche agricole tradizionali messe in atto per sgombrare la terra prima della stagione delle piogge, conflitti armati, la caccia con il fuoco, senza dimenticare le attività estrattive e le monocolture. Ma...