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La sinistra sotto le macerie e la libertà del futuro
Morte della politica Solo scampoli di vecchi rancori e slogan ripetuti. Ma non è morta la politica. Anzi, bisogna fare l’operazione opposta a Fukuyama: spostare lo sguardo su ciò che può cominciare
Composition with the three figures, 1932 – Fernand Leger
Morte della politica Solo scampoli di vecchi rancori e slogan ripetuti. Ma non è morta la politica. Anzi, bisogna fare l’operazione opposta a Fukuyama: spostare lo sguardo su ciò che può cominciare
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 7 settembre 2016
Tutto è politico, anche il terremoto, come è visibile ora, dopo i giorni di silenzio e di lutto dovuti al dolore e alla tragedia. Sono politiche le scelte, le prospettive, i progetti realizzati e quelli mai iniziati, le speranze e perfino la corruzione. Per questo mi lascia perplessa parlare di morte della politica. Mentre certamente è stata consumata una fine, la fine di una forma politica che a lungo abbiamo chiamato sinistra, e che comprende un insieme variegato di organizzazioni, sigle, pratiche, anche movimenti, oltre che un linguaggio e una visione del mondo. Una fine non riconosciuta, continuamente rinviata e...