Internazionale
La Spagna chiede a Sánchez di più: «Embargo subito»
Spagna Due giorni di proteste in quasi cento città: stop alla vendita di armi a Israele, implementazione della decisione dell'Aja e impegno a fermare l'occupazione militare. Governo in prima fila, ma non basta, dicono gli organizzatori
Uno dei cartelli nel fine settimana di mobilitazioni spagnole per la Palestina – Ap
Spagna Due giorni di proteste in quasi cento città: stop alla vendita di armi a Israele, implementazione della decisione dell'Aja e impegno a fermare l'occupazione militare. Governo in prima fila, ma non basta, dicono gli organizzatori
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 21 aprile 2024
Luca Tancredi BaroneBARCELLONA
Mentre Israele si sta preparando all’invasione terrestre di Rafah, novantasei città spagnole questo fine settimana stanno protestando contro il genocidio che continua a essere perpetrato in Palestina. Le proteste le ha organizzate Rescop (Rete solidaria contro la occupazione in Palestina), una rete di organizzazioni fondata nel 2005 che chiede il boicottaggio di Israele e soprattutto di fermare il commercio delle armi che molti stati europei, tra cui anche la Spagna, continuano a vendere a Tel Aviv. Tra ieri e oggi previste un centinaio di concentrazioni in tutte le province spagnole – e non solo – al grido di «Fermiamo il...