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La spia venuta dal semifreddo

La spia venuta dal semifreddo

Il colonnino infame ...E mentre aspettava s'è per caso accorta che aveva la tasca dove teneva il documento d’identità, bucata! Allora per non smarrirlo, s’è procurata ago e filo...

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 27 agosto 2022

Pare che le agentesse segrete ucraine dei servizi speciali di Kiev vengano selezionate sin da piccine e poi addestrate come e meglio dei loro colleghi maschi: non taglio e cucito quindi, ma arti marziali e sport estremi; non lavori a maglia e all’uncinetto, ma brevetti per pilotare la qualunque; non corsi di cucina o cura degli anziani, ma l’arte del pedinamento, del sabotaggio e dell’avvelenamento; non lezioni di piano, ma di tiro a segno, tiro al piattello e tiro al piccione; non canto o danza, ma agguati all’arma bianca, assalti a mano armata e attentati dinamitardi.

Non stupisca allora che queste fanciulle, una volta temprate con questi addestramenti da super-uomini, sappiano magari uccidere un colosso di 130 chili a mani nude, ma non farsi un uovo fritto. Proprio come la super-spia Natalia Vovk che con questo bagaglio di esperienze marziali e letali -ma nessuno di economia domestica- è penetrata in Russia alla guida (secondo la ricostruzione di Mosca) di un raro modello di mini-minor con tanto di vistose strisce sulle fiancate, premurandosi però, per non destare sospetti, di cambiarne tre volte la targa.

Quindi (sempre secondo la ricostruzione di Mosca) ha preso in affitto un’appartamento nello stesso palazzo della figlia dell’ideologo di Putin, Dar’ja Aleksandrovna Dugina, aspettando l’occasione giusta per entrare in azione. E mentre aspettava s’è per caso accorta (secondo una ricostruzione mia) che aveva la tasca dove teneva il documento d’identità, bucata! Allora per non smarrirlo, s’è procurata ago e filo… ma trattandosi di competenza a lei ignota, per quasi due ore non è riuscita nemmeno a infilare il filo nella cruna. Quando poi al centoundicesimo tentativo c’è finalmente riuscita, la Vovk s’era ormai bucata i polpastrelli tante di quelle volte, da perdere (sempre secondo una ricostruzione mia) più sangue così che «in certi giorni». E mentre pian piano iniziava a padroneggiare questa nuova, sanguinosa tecnica, dalla finestra ha visto la Dugina uscire di casa: ha mollato quindi ago e filo, l’ha pedinata, ha piazzato l’esplosivo e amen. La storia è nota. Missione compiuta con successo dunque? Insomma… il documento (secondo la ricostruzione di Mosca) le è caduto dalla tasca bucata ed è stata identificata.

Ecco perché il giorno dopo, Volodymyr Zelens’kyj ha subito annunciato altra massiccia epurazione dei servizi segreti e introduzione, nell’addestramento delle agentesse femmine (ma pure in quelli degli agenti maschi), di corsi di taglio e cucito.

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