Internazionale
«La Turchia non avanza, a difesa di Afrin c’è il popolo»
Siria Intervista al coordinatore in Europa del partito curdo-siriano Pyd, Sherwan Hassan: «L’esercito turco ha in mano armi Nato ed è sostenuto da 25mila islamisti ma non è avanzato di un metro. La gente sa che a scontrarsi sono due sistemi, che se Afrin cade torneranno i jihadisti, per questo la difesa è strenua»
Decine di migliaia di persone ieri hanno marciato per Afrin a Qamishlo, nel cantone curdo di Jazira – Information Center of Afrin Resistance
Siria Intervista al coordinatore in Europa del partito curdo-siriano Pyd, Sherwan Hassan: «L’esercito turco ha in mano armi Nato ed è sostenuto da 25mila islamisti ma non è avanzato di un metro. La gente sa che a scontrarsi sono due sistemi, che se Afrin cade torneranno i jihadisti, per questo la difesa è strenua»
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 31 gennaio 2018
Sono passati undici giorni dall’inizio di «Ramo d’ulivo», l’operazione turca contro il cantone curdo siriano di Afrin. Ieri sulla città di 500mila anime l’aviazione di Ankara ha fatto piovere, oltre alle bombe, volantini in turco, arabo e curdo: ai civili si chiede di schierarsi contro «i terroristi». «Non permettegli di usare il vostro futuro», si legge. La risposta l’ha data la città di Qamishlo, nel cantone di Jazira, a est: decine di migliaia di persone di diverse etnie hanno marciato sventolando le bandiere delle Sdf (Forze democratiche siriane, federazione multi-etnica) e delle Ypg e Ypj (unità di difesa popolare curde)...