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La Turchia non è (solo) Gezi Park
Due paesi Il voto di domenica racconta un'altra realtà, quella di un paese spaccato a metà: da una parte il sud-est curdo politicizzato e la costa occidentale, dall'altra un entroterra conservatore. Erdogan non lo ha plasmato, lo ha interpretato. Per questo non implode
Sostenitori del presidente Erdogan festeggiano nelle strade di Istanbul – Ap
Due paesi Il voto di domenica racconta un'altra realtà, quella di un paese spaccato a metà: da una parte il sud-est curdo politicizzato e la costa occidentale, dall'altra un entroterra conservatore. Erdogan non lo ha plasmato, lo ha interpretato. Per questo non implode
Pubblicato più di un anno faEdizione del 16 maggio 2023
Per interpretare il voto di domenica basta guardare alle province turche colpite dal sisma del 6 febbraio scorso. Tanti immaginavano che le macerie fisiche e morali della speculazione edilizia marchio di fabbrica del governo Akp e il ritardo colpevole nei soccorsi avrebbero riempito le urne di malcontento. Così non è stato. Le città devastate dal terremoto non hanno deviato dal tradizionale sostegno al partito Giustizia e Sviluppo del presidente Erdogan. Ad Adıyaman è dato al 66,2%, a Maras al 71,8%, a Kilis al 65,6%. Numeri che sono lo specchio dell’altro risultato, le parlamentari offuscate dalla corsa alla presidenza. Dei 600...