Internazionale

La tv, il fucile, la fuga: le «libertà» dei giovani

La tv, il fucile, la fuga: le «libertà» dei giovani

1993-2023, Oslo trent’anni dopo Il 69% dei palestinesi è nato dopo il 1993, divisi da muri e checkpoint. C’è chi sogna un lavoro, chi l’arte, chi l’esilio

Pubblicato circa un anno faEdizione del 13 settembre 2023
Che forma ha la disillusione? Tareq, che fa il musicista, dice che è la depressione a dare a tanti la voglia di fare qualcosa, a prescindere. Invece che annichilire, spinge a produrre: a scrivere una canzone hip-hop sull’identità smarrita palestinese che diventa una hit in Medio Oriente, a trasformare una chiesa abbandonata in un centro sociale e culturale, a «rinnovare» il muro di separazione israeliano con graffiti nuovi e i volti della più nota giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, abbattuta a Jenin da mitra dell’esercito israeliano, o con quello del 31enne gerusalemita Eyad al-Hallaq, ucciso nel 2020, e un messaggio...

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