La violenza costituente del mondo coloniale
Il caso «La tortura» di Henri Alleg, introduzione di Jean-Paul Sartre (1958), riproposto da Einaudi. Torna a 60 anni dall’indipendenza algerina un duro atto d’accusa contro il dominio francese. L’autore, direttore del quotidiano comunista di Algeri, è un francese che viene sottoposto a sevizie da soldati suoi connazionali. Il libro interroga drammaticamente l'opinione pubblica dell’epoca: quanto sta avvenendo in Algeria non riguarda un «altrove», per quanto improbabile, ne un altro da sé, «i musulmani» le cui sofferenze la maggioranza dei francesi finge di non vedere, ma parla di cosa il Paese è diventato, interroga l’orizzonte verso il quale è in cammino
Il caso «La tortura» di Henri Alleg, introduzione di Jean-Paul Sartre (1958), riproposto da Einaudi. Torna a 60 anni dall’indipendenza algerina un duro atto d’accusa contro il dominio francese. L’autore, direttore del quotidiano comunista di Algeri, è un francese che viene sottoposto a sevizie da soldati suoi connazionali. Il libro interroga drammaticamente l'opinione pubblica dell’epoca: quanto sta avvenendo in Algeria non riguarda un «altrove», per quanto improbabile, ne un altro da sé, «i musulmani» le cui sofferenze la maggioranza dei francesi finge di non vedere, ma parla di cosa il Paese è diventato, interroga l’orizzonte verso il quale è in cammino