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L’Aja nel mirino del nuovo diritto tribale
Israele/Palestina Nelle pressioni senza precedenti sulla Corte penale sta il diritto internazionale del nemico al suo apice, che salda la postmodernità ai profili più medievali del mondo premoderno. Si teorizza, in fondo, che se è una democrazia a commettere crimini di atrocità, ciò non sottrae a essa né superiorità morale, né il diritto a farne politiche statali
La sede della Corte penale internazionale all'Aja
Israele/Palestina Nelle pressioni senza precedenti sulla Corte penale sta il diritto internazionale del nemico al suo apice, che salda la postmodernità ai profili più medievali del mondo premoderno. Si teorizza, in fondo, che se è una democrazia a commettere crimini di atrocità, ciò non sottrae a essa né superiorità morale, né il diritto a farne politiche statali
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 3 maggio 2024
Dopo sei mesi di massacri, l’occidente d’improvviso ricorda che esiste all’Aja un’altra Corte, terza e imparziale, che processa e giudica i più gravi crimini internazionali commessi da individui, inclusi capi di stato e di governo. Strana amnesia, visto che da poco la Corte è stata proprio dai paesi occidentali (e giustamente) applaudita e supportata per le indagini contro i crimini russi in Ucraina e per l’emissione del mandato d’arresto contro Putin, che al pari di Netanyahu governa uno stato che non è parte del sistema della Cpi, per crimini di guerra. I crimini internazionali sono considerati tali in quanto lesivi...