Jusepe de Ribera, "Santa Maria Egiziaca", 1641, Montpellier, Musée Fabre
Alias Domenica
L’allievo di David a Palazzo Gianfigliazzi
L’inquilino dell’intérieur: François-Xavier Fabre Sensibilità timida negli anni burrascosi del Bonaparte, prix de Rome, fu sagace mercante e collezionista, base a Firenze nel circuito della duchessa d’Albany, di cui si era infiammato Foscolo. La sua «campagna» d’Italia assicurò una raccolta strepitosa alla sua Montpellier: classici come Veronese e Ribera, ma soprattutto il paesaggio, dalla tradizione poussiniana all’adorato Michallon
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 30 giugno 2024
L’ultimo, nostro «inquilino dell’intérieur», il diplomatico François Cacault, era riuscito ad assicurare alla sua Nantes una collezione di tutto rispetto rastrellando, con la sua preminenza, una penisola messa a dura prova dalle requisizioni napoleoniche («Alias-D», 24 marzo 2024). Eppure certi suoi connazionali pure residenti in Italia, dalle sensibilità più timide e tradizionaliste, reagivano altrimenti a quei tempi burrascosi: erano «uomini deboli, paurosi», che non si presentavano puntuali all’appuntamento della Rivoluzione. Così Cacault li stigmatizzava, nel 1795: «Queste teste di artisti non sono sempre molto solide, si esaltano eccessivamente in un senso o in un altro». Uno di questi era François-Xavier...