Alias
L’altro confine dell’Ucraina
Reportage Viaggio a sud-ovest, nei luoghi meno conosciuti del paese, al confine con Romania e Moldova. Le testimonianze di contadini, architetti, studenti, laureati e la loro visione dell’Europa, con lunghe ombre oscure dietro l’angolo
Georgii, designer di Chernivtsi, alla base del monumento al grande poeta ucraino Taras Hryhorovyc Ševcenko (1914-1861) – Nicola Bertasi
Reportage Viaggio a sud-ovest, nei luoghi meno conosciuti del paese, al confine con Romania e Moldova. Le testimonianze di contadini, architetti, studenti, laureati e la loro visione dell’Europa, con lunghe ombre oscure dietro l’angolo
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 31 maggio 2014
Piazza Maidan a Kiev è ricoperta ancora di tende, fiori e cartelli. Su una gigantesca torre circolare ci sono manifesti di ogni tipo, tra cui il più grande in cui si vede Putin truccato con i baffetti per suggerire una forte somiglianza con il dittatore del terzo Reich. Si vendono magliette «I love Ukraine», cimeli delle barricate, zuppe calde e libri sulla storia della nazione. Il colore giallo e blu è presente ovunque, insieme al Tryzub, il tridente stilizzato che è simbolo dell’Ucraina. L’atmosfera è fumosa e surreale; le barricate costruite con vecchi pneumatici costeggiano tutta la piazza, ancora chiusa...