L’America in piazza per la Palestina
Stati Uniti 450 organizzazioni firmano l'appello per la National March. Decine di migliaia di persone da tutti gli stati della federazione. Tra le richiesta il cessate il fuoco per Gaza
Stati Uniti 450 organizzazioni firmano l'appello per la National March. Decine di migliaia di persone da tutti gli stati della federazione. Tra le richiesta il cessate il fuoco per Gaza
La National March on Washington: Free Palestine potrebbe essere la maggiore manifestazione a favore della Palestina organizzata ad oggi negli Stati Uniti. Indetta da Answer Coalition con l’adesione di formazioni pacifiste come Code Pink, e pro palestinesi, come Students for Justice in Palestine, ha dato appuntamento a migliaia di persone sul National Mall della capitale americana per chiedere un immediate cessate il fuoco e la sospensione degli aiuti militari ad Israele.
– Lo streaming del corteo sul sito del manifesto –
Sul sito della Answer Coalition si legge: “È il momento della solidarietà col popolo assediato della Palestina. Gaza viene bombardata senza tregua. Ai suoi abitanti Israele nega acqua ed elettricità. Decine di migliaia di persone sono destinate a morire. Dobbiamo agire”.
I dati provenienti dal ministero della salute del governo di Hamas nella Striscia parlano ad oggi di almeno 9257 morti, migliaia dei quali minorenni, e di almeno 23000 feriti.
Brian Becker, portavoce della Answer Coaltion, ha dichiarato al Washington Post “La gente è mortificata dalla carneficina. E lo è ugualmente per la decisione dell’amministrazione Biden di non perseguire un cessate il fuoco.”
La Casa Bianca si è limitata per ora a chiedere l’implementazione di “pause umanitarie” e la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, ipotesi categoricamente respinta dal governo Netanyahu. Il presidente ha anche chiesto al Congresso di approvare un pacchetto di aiuti militari di una valore di 14 miliardi di dollari, da aggiungersi ai circa 150 miliardi di dollari già erogati ad Israele lo scorso anno.
Negli Stati Uniti, dall’inizio del conflitto, le manifestazioni sono state pressapoco ugualmente divise fra il sostegno ad Israele ed ai Palestinesi. Di particolare nota è stata la mobilitazione di formazioni pacifiste ebree come Jewish Voices for Pease e IfNotNow, i cui membri hanno occupato Grand Central station a New York e gli uffici del Congresso a Washington.
Alcuni stati, come la Florida, sono giunti a chiudere le sezioni di organizzazioni studentesche come Students for Justice in Palestine, negli atenei statali, per presunta apologia dell’operato di Hamas.
Associazioni ebraiche di Washington come la Edlavitch DC Jewish Community Center, hanno invitato oggi i propri membri ad evitare contro proteste alla manifestazione per evitare potenziale di violenza o retorica antisemita.
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