Alias Domenica
Landseer e la levriera gentildonna
Animal House, Ottocento inglese: il cane di Edwin Landseer Sagoma lucida e nera, occhio umido, la femmina di cane Eos era giunta a Londra nel 1840, al seguito del Principe Alberto che andava sposo a Vittoria. Il pittore, presto Sir, la immortalò magistralmente, antropomorfizzando, con spirito da narratore come in una «conversation piece»
Sir Edwin Landseer, "Eos, a favorite greyhound of Prince Albert", 1841, Londra, Royal Collection
Animal House, Ottocento inglese: il cane di Edwin Landseer Sagoma lucida e nera, occhio umido, la femmina di cane Eos era giunta a Londra nel 1840, al seguito del Principe Alberto che andava sposo a Vittoria. Il pittore, presto Sir, la immortalò magistralmente, antropomorfizzando, con spirito da narratore come in una «conversation piece»
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 11 agosto 2024
Sir Edwin Landseer, circa 1865 Il nome di Eos, dea dell’Aurora figlia del titano Iperione e discendente di Urano, era anche quello della femmina di levriero studiata in disegni e ritratta molte volte dal pittore Edwin Landseer. Nella sua immagine più celebre la scelta dei colori è studiata con cura: la sagoma lucida e nera, con zampe, punta della coda, parte del muso e petto candidi, ha la stessa bicromia del pavimento ma in proporzioni rovesciate, la stessa del cappello a cilindro coi guanti immacolati. Questi ultimi attributi alludono all’uomo alla moda, una natura morta dell’‘assente’, che l’animale guarda con...