Alias Domenica

L’antropologia romana ha bisogno del filologo

L’antropologia romana ha bisogno del filologo«Conclamatio» sul defunto, scena da un bassorilievo conservato al Louvre, II-I sec. a.C., Eon Images

Maurizio Bettini, «Dèi e uomini nella città», Carocci Roma e gli dèi altrui, l’«autobiografia» bilingue di Augusto, il funerale aristocratico, il parto cesareo... Una raccolta di saggi chiari e pacati

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 15 novembre 2015
L’antichità greca e romana occupa da lungo tempo uno spazio nell’identità dell’occidente. Se lo avrà ancora in futuro, è difficile dire: probabilmente sarà sempre più marginale. Ma intanto gli antichi continuano a sollecitare la nostra riflessione: certo, non più in termini di esemplarità o di valore assoluto, e sempre più raramente anche in termini di «attualità». Produttivo resta però il loro ruolo di paradigma culturale sul quale esercitare il nostro sguardo. Le ricerche che Maurizio Bettini conduce almeno a partire dall’ormai classico Antropologia e cultura romana (1986, trad. ingl. 1991) vanno precisamente in questa direzione: oggetto di analisi sono mentalità,...

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