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L’Aquila ricorda a porte chiuse

L’Aquila ricorda a porte chiuseTerremoto a L'Aquila – Stefano Montesi

Terremoto Undici anni fa il sisma sconvolse il capoluogo abruzzese. Quest’anno per la prima volta non ci sarà la tradizionale fiaccolata. Il sindaco: a mezzanotte solo lumini accesi per le vittime

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 5 aprile 2020
«È un déjà-vu… Di nuovo la città “chiusa”, silenziosa, con le strade deserte…». Il sindaco, Pierluigi Biondi, racconta così L’Aquila di questi giorni. Adesso è il Coronavirus a disseminare inquietudine e vuoto nelle piazze e nei vicoli. Undici anni fa è stato il terremoto. «Sembra di essere stati catapultati all’indietro – riflette -. Passata quell’emergenza, eccone un’altra, sempre difficile e pressante. Ieri e oggi, stiamo qui a combattere». È TEMPO DI COMMEMORAZIONI per il capoluogo d’Abruzzo e per l’intero «cratere» sismico. Ma nella notte tra il 5 e il 6 aprile non ci sarà la fiaccolata che nell’ultimo decennio ha...

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