Cultura

L’Arno, l’alluvione e la statua di Marte

L’Arno, l’alluvione e la statua di MarteStampa antica dell'Arno e di Firenze

Lungo gli argini / 12 L’esondazione del 1333, al pari di quella del 1966, avvenne il 4 novembre. I disastri furono fra il Casentino, la piana d’Arezzo e il Valdarno. Il fiume in piena travolgeva tutto e, incontrandosi con la Sieve, pure gonfia, giunse a Firenze. Secondo Giovanni Villani, cronista dell’epoca, l’acqua aveva invaso il corso dei Tintori, fino a Santa Croce, San Pier Scheraggio, San Pier Maggiore e la porta del Duomo. Era diffusa l’opinione che un tempio sorgesse nell’area dell’attuale battistero di san Giovanni, edificato all’epoca della prima cristianizzazione

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 26 agosto 2022
Quando si parla di alluvione di Firenze, immediatamente tutti pensiamo al 1966, perché la memoria è relativamente recente, e in tanti hanno vissuto la tragedia direttamente o almeno ne hanno sentito parlare attraverso testimonianze, fotografie, video. Per quanto ne sappiamo, l’acqua nel 1966 arrivò ai livelli più alti mai raggiunti: lo sappiamo perché le alluvioni del passato avevano lasciato targhe, spesso visibili ancora oggi, a segnalare l’altezza delle acque nei punti più critici. Tuttavia, un’alluvione precedente di secoli ha il triste record delle maggiori distruzioni e può offrirci alcuni spunti di riflessione sulla percezione delle catastrofi: parliamo dell’esondazione dell’Arno del...

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