Lavoro

L’«assistente civico», dove nasce il lavoro del sorvegliante delle relazioni

L’«assistente civico», dove nasce il lavoro del sorvegliante delle relazioni

Il caso E' stato proposto dal ministro per gli affari regionali Francesco Boccia e dai sindaci dell'Anci. Un'invenzione legittimata dal cosiddetto "reddito di cittadinanza" che obbliga i beneficiari del sussidio al lavoro gratuito per gli enti locali fino a 16 ore a settimana. Lo stesso dovrebbero fare i 60 mila nuovi "volontari" per mantenere l'ordine dei rapporti in una pandemia. Previsto anche l'uso dei cassintegrati e di chi percepisce un ammortizzatore sociale in un'attività di polizia morale della cittadinanza virale

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 26 maggio 2020
L’idea di usare i percettori del reddito di cittadinanza per «lavori socialmente utili» non è del ministro degli affari regionali Francesco Boccia. Per lanciare gli «assistenti civici» quest’ultimo è stato ispirato dalla legge varata dal governo legastellato «Conte 1» che ha istituito la truffa semantica del cosiddetto «reddito di cittadinanza». Non si tratta di un reddito di base incondizionato – è in questa direzione che andrebbe trasformato l’attuale «reddito di cittadinanza» – ma di un sussidio vincolato anche all’obbligo di lavorare fino a 16 ore, e non meno di otto, a settimana per gli enti locali, per 18 mesi, rinnovabili....

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