Internazionale
Le carceri protestano via Whatsapp: «Abbiamo diritto a una vita degna»
Colombia Le richieste dei detenuti dopo la strage del 21 marzo. Nelle 132 prigioni del paese 120mila prigionieri in spazi pensati per 80mila. E quelli politici iniziano a sparire
La protesta nel carcere La Modelo di Bogotà, Colombia – Ap
Colombia Le richieste dei detenuti dopo la strage del 21 marzo. Nelle 132 prigioni del paese 120mila prigionieri in spazi pensati per 80mila. E quelli politici iniziano a sparire
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 aprile 2020
Il Covid-19 corre per il mondo e come una cartina tornasole mostra i drammi e le contraddizioni dei territori e delle società che attraversa. Così è per le carceri, così è anche in Colombia. Lo scorso 21 marzo, una delle pagine più sanguinose della storia carceraria del paese: la rivolta dei carcerati colombiani, che chiedono più sicurezza contro il virus pandemico e il ripristino delle visite dei parenti, viene sedata con inaudita violenza. Ventitré i detenuti uccisi, 80 i feriti e la prigione La Modelo di Bogotà diventata teatro di guerriglia e morte. Mercoledì scorso, con una giornata di protesta...