Internazionale
Le creste viola dei giovani lavoratori migranti
Società cinese Intervista al documentarista Li Yifan sugli «shamate». Una controcultura nata tra i giovani cinesi che dalle campagne migrano nelle periferie urbane per essere impiegati nelle industrie, soprattutto del manifatturiero. Si distinguono per un look estroso e sincretico espressione di una profonda incertezza esistenziale
Frame del documentario "We were smart" sul fenomeno degli "shamate"
Società cinese Intervista al documentarista Li Yifan sugli «shamate». Una controcultura nata tra i giovani cinesi che dalle campagne migrano nelle periferie urbane per essere impiegati nelle industrie, soprattutto del manifatturiero. Si distinguono per un look estroso e sincretico espressione di una profonda incertezza esistenziale
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 17 aprile 2021
A fine anni Duemila, nei quartieri periferici di Dongguan, importante città industriale nel sud della Cina, alcuni giovani iniziavano a sfoggiare un vestiario bizzarro e creste viola, un mix estetico tra glam rock e visual kei. Erano i ragazzi Shamate, traslitterazione del termine inglese “smart”, cultura controversa che in breve tempo aveva attirato feroci prese in giro dal resto della società cinese. Il Manifesto ha intervistato Li Yifan, regista di professione, che ne ha ricostruito la storia in un documentario uscito a dicembre del 2019, dal titolo, tradotto in inglese come “We Were Smart”. Li Yifan riapre il dibattito su...