Alias

Le notti perdute di New York

Storie/Tre libri raccontano mitici locali di fine anni Settanta inizio Ottanta come Mudd Club, Club 57 e CBGB. Cosa resta di quella effervescenza creativa Parlano gli autori dei tre volumi e altri protagonisti di serate in cui l’arte di Keith Haring incontrava il furore del rock

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 3 marzo 2018
«New York? È diventata una noia. Gli affitti sono troppo alti per fare i bohemien. I giovani non sono più in grado di trasferirsi qui. È quello che è accaduto a Parigi. Se i giovani non riescono ad andare in un posto, è destinato a morire». Queste parole taglienti appartengono all’artista David Hockney, britannico, ma con diverse esperienze artistiche nella Grande Mela. La parola «noia» e New York forse non dovrebbero mai comparire nella stessa frase, ma il ricordo di anni in cui la città che non dorme mai era il cuore pulsante di ogni fenomeno d’avanguardia e la culla...

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