Internazionale
Le torri di Babele giamaicane del turismo all-inclusive
Giamaica Ecomostri, ritmi infernali e zero sicurezza sul lavoro nei cantieri delle vacanze sull’isola caraibica. Il motto «Jamaica no problem» è crollato nella baia di Bloody Bay insieme a un’ala del nuovo megahotel Royalton ancora in costruzione. I guasti di un business che vale il 20% del Pil
La sezione fuori norma del nuovo hotel della Royalton a Negril – Flavio Bacchetta
Giamaica Ecomostri, ritmi infernali e zero sicurezza sul lavoro nei cantieri delle vacanze sull’isola caraibica. Il motto «Jamaica no problem» è crollato nella baia di Bloody Bay insieme a un’ala del nuovo megahotel Royalton ancora in costruzione. I guasti di un business che vale il 20% del Pil
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 24 maggio 2016
Flavio BacchettaNEGRIL
Il motto aziendale «Jamaica no problem», tormentone che i turisti quaggiù conoscono bene, è crollato polverosamente all’alba del 10 maggio scorso, nella baia di Bloody Bay, insieme all’impalcatura centrale del Blue Diamond, il nuovo hotel in costruzione a Negril, che ha ceduto di schianto, tirandosi dietro l’armatura di sostegno, e creando una voragine di vari metri. Struttura di 587 stanze del gruppo Royalton, proprietà del tour-operator canadese Sunwing, questo nuovo colosso all-inclusive, il secondo del gruppo, dopo il White Sands aperto nel 2013, ha mostrato prematuramente i suoi piedi d’argilla, mettendo a rischio l’inaugurazione pianificata per dicembre. Therrestra Ltd, la...