Alias Domenica
Leggi fratello questa lingua ammalata
Narratori israeliani Il passo di Etgar Keret è quello di chi cammina ridendo tra le bombe, e intanto parla d'altro con irresistibile cinismo: «Sette anni di felicità», il suo ultimo romanzo, è una tranche de vie in bilico nel Medio Oriente
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2015/04/09/tefillinshelyad
Narratori israeliani Il passo di Etgar Keret è quello di chi cammina ridendo tra le bombe, e intanto parla d'altro con irresistibile cinismo: «Sette anni di felicità», il suo ultimo romanzo, è una tranche de vie in bilico nel Medio Oriente
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 12 aprile 2015
Tra i resti del passato che gorgogliano senza posa notte e giorno in quel sito archeologico permanente che è YouTube può capitare di imbattersi in una vecchia intervista a Primo Levi. Credo si tratti di una conversazione registrata nei locali della Siva, la Società Industriale Vernici e Affini di Settimo Torinese per la quale lo scrittore lavorò come chimico fino al 1977. In quell’intervista Levi indossa il camice bianco d’ordinanza, con sotto la cravatta, e se ne sta appoggiato a un armadietto metallico in laboratorio. Vestito da chimico, parla dell’esperienza del lager e del sedimento di parole rimaste sul fondo...