Internazionale
Leggi ritoccate e minacce, il Myanmar disobbedisce comunque
Colpo di stato Continua la mobilitazione contro il golpe nonostante guerra psicologica e rete oscurata. La Cina giura di non aver inviato soldati a Yangon, l'Onu insiste nella condanna. E compaiono le prime crepe nella giunta militare
La protesta degli ingegneri, ieri a Mandalay, contro il golpe che ha deposto Aung San Suu Kyi – Ap
Colpo di stato Continua la mobilitazione contro il golpe nonostante guerra psicologica e rete oscurata. La Cina giura di non aver inviato soldati a Yangon, l'Onu insiste nella condanna. E compaiono le prime crepe nella giunta militare
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 16 febbraio 2021
Polizia, esercito e manifestanti si affrontano davanti alla sede della Lega (Lnd) di Yangon mentre a Mandalay la folla si stinge attorno alla sede centrale della Banca centrale del Myanmar. È il decimo giorno di protesta e la gente è ancora in piazza. Nell’ex capitale servono a poco le barricate erette dai poliziotti di fianco all’ingresso del partito di Suu Kyi per impedire che la gente faccia pressione: la folla si raccoglie sui due lati e cominciano a volare parole grosse. Riesce a mediare un avvocato della Lega che placa gli animi mentre polizia ed esercito se ne vanno senza...