Internazionale

L’esercito ora mira alla testa, in Myanmar è Bloody Sunday

L’esercito ora mira alla testa, in Myanmar è Bloody Sunday

Il colpo di stato birmano I manifestanti uccisi domenica a Yangon sarebbero più dei 18 "ufficiali". Crescono le pressioni internazionali sulla giunta. Per Aung San Suu Kyi un nuovo capo d’accusa via web: avrebbe diffuso «paura o allarme»

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 2 marzo 2021
Mentre la protesta continua nonostante il pugno di ferro usato durante la Bloody Sunday del 28 febbraio, la leader della Lega per la democrazia Aung San Suu Kyi, dopo le accuse di aver importato illegalmente sei walkie-talkie e di aver violato le leggi anti Covid, ieri è stata accusata, sempre via web, di aver violato anche una sezione del codice penale che risale all’epoca delle colonia: aver pubblicato informazioni che potrebbero «causare paura o allarme» o disturbare la «quiete pubblica». Stesse accuse per il presidente Win Myint. IL PROCESSO FARSA, che dovrebbe riprendere a metà marzo, permette almeno al suo...

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