Internazionale
Lettera dalla Libia: «Ci stiamo consumando come candele»
Libia Testimonianza da un campo di prigionia per migranti in Libia: «Ci sentiamo abbandonati, molti di noi sono caduti in depressione, altri tentano la fuga per prendere la via del mare. Abbiamo casi di tentato suicidio, tra chi è qui da un anno e più»
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Libia Testimonianza da un campo di prigionia per migranti in Libia: «Ci sentiamo abbandonati, molti di noi sono caduti in depressione, altri tentano la fuga per prendere la via del mare. Abbiamo casi di tentato suicidio, tra chi è qui da un anno e più»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 12 gennaio 2020Edizione 12.01.2020
Circa 650 persone, donne e uomini di diverse nazionalità di cui 400 eritrei ed etiopi, viviamo costantemente nella paura, perché sentiamo continuamente spari nelle vicinanze, noi chiusi qui, senza protezione, senza vie di fuga in caso di attacco, rischiamo la vita. Il nostro lager è usato anche come deposito di armi, questo fatto aumenta il rischio che diventiamo probabile obiettivo militare. Tra il 27 e il 28 dicembre 2019 hanno bombardato alcune strutture molte vicine al nostro, questo fatto aumenta il terrore che pervade tutti noi. Dal punto di vista interno a questo lager, si può dire che viviamo in...