Alias Domenica
Letteratura russa, in assenza di eroi per il proprio tempo
Percorsi di lettura Titoli narrativi di protagonisti del dissenso russo odierno, in cui si configura la consapevolezza tragica di una colpa collettiva, che pesca nel passato storico e graverà sul futuro
Pyotr Pavlensky avvolto nel filo spinato durante una performance di protesta a San Pietroburgo, Russia, maggio 2013
Percorsi di lettura Titoli narrativi di protagonisti del dissenso russo odierno, in cui si configura la consapevolezza tragica di una colpa collettiva, che pesca nel passato storico e graverà sul futuro
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 3 aprile 2022
Nella sua trilogia ucronica di inizio millennio – La giornata di un opricnik, Cremlino di zucchero (Atmosphere, 2014 e 2016), La tormenta (Bompiani, 2016) – Vladimir Sorokin dipinge una Russia regredita, al di là dei dettagli ipertecnologici, a un medioevo di fatto, retta da uno scialbo dittatorello ormai indistinguibile dai suoi ologrammi, completamente vassalla della Cina e separata dal resto del mondo da una ciclopica nuova Grande Muraglia. I lettori restavano perplessi di fronte al fatto che questi rivolgimenti fossero collocati già al 2027. Dalla sera alla mattina sono diventati adesso uno degli scenari più preventivabili della folle avventura putiniana....