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L’F-35 made in Italy

L'arte della guerra Il nostro Paese non è un semplice acquirente, ma un importante produttore del cacciabombardiere. Dunque l'unica soluzione è uscire dal programma

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 aprile 2014
Due posizioni si confrontano nel Pd sulla questione degli F-35. Quella di Roberta Pinotti, ministra della difesa, che dice ai vertici dell’aeronautica di «stare sereni» perché, come ha assicurato il premier Renzi al presidente Obama, l’Italia «non può fare nessun passo indietro» nell’acquisto dei caccia. E quella di Gian Piero Scanu, capogruppo Pd alla commissione Difesa della Camera, che prospetta una riduzione del numero di caccia da acquistare, decisa dal parlamento dopo una «indagine conoscitiva», e assicura che «il presidente degli Stati uniti si è dimostrato affidabile e ha dato l’idea di non voler interferire». Si dimentica, nel «dibattito», un piccolo particolare:...

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