Internazionale
«Libano impoverito e senza risorse per battersi: ha vinto la controrivoluzione»
Medio Oriente Intervista al giornalista Nizar Hassan, oggi a Salerno alla rassegna Mediterraneo Contemporaneo: «C’è fame, ma spesso è invisibile: ci si vergogna della povertà, invece di «usarla» per accendere conflitti sociali. E così l’unico conflitto resta quello settario delle fazioni politiche»
Protesta di fronte a una banca chiusa a Beirut – Ap
Medio Oriente Intervista al giornalista Nizar Hassan, oggi a Salerno alla rassegna Mediterraneo Contemporaneo: «C’è fame, ma spesso è invisibile: ci si vergogna della povertà, invece di «usarla» per accendere conflitti sociali. E così l’unico conflitto resta quello settario delle fazioni politiche»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 16 dicembre 2021
«Se si chiede a una qualsiasi famiglia libanese “cosa avete mangiato oggi?”, la maggior parte risponderà “frutta e verdura”. Sono i prodotti che costano di meno. Si sopravvive ma con difficoltà». Il buco nero in cui il Libano pare essere caduto non ha fine apparente. Aumentano fame e povertà e in parallelo cresce il numero di chi rinnova il passaporto per fuggire all’estero. In mezzo sta la controrivoluzione: la sconfitta del movimento popolare di protesta da parte della classe dirigente, capace di non farsi abbattere dalla rivolta. Ne abbiamo parlato con il giornalista Nizar Hassan, leader del movimento Li Haqqi...