Internazionale
Libano, lo spettro di una nuova guerra civile e gli interessi esterni
Beirut I tiri dei cecchini ieri sulla manifestazione sciita gettano il paese dei cedri in una pericolosa incertezza mentre gli Usa stringono la morsa sull'Iran, la Siria e Hezbollah
Beirut. Gli scontri a fuoco di ieri nel sud della capitale – Hussam Shbaro/Anadolu Agency
Beirut I tiri dei cecchini ieri sulla manifestazione sciita gettano il paese dei cedri in una pericolosa incertezza mentre gli Usa stringono la morsa sull'Iran, la Siria e Hezbollah
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 15 ottobre 2021
Ain al Remmaneh. Un nome legato al primo massacro della guerra civile libanese. Il 13 aprile 1975 un autobus che attraversava Ain al Remmaneh, roccaforte della destra cristiana maronita alla periferia di Beirut, fu bersagliato con fitti mitragliamenti. A bordo 27 profughi palestinesi. Morirono tutti: uomini e donne. Crivellati di colpi. Poche ore prima quattro cristiani erano stati uccisi fuori da una chiesa. Poi il 18 gennaio del 1976 ci fu il massacro di Karantina (almeno mille i morti), una baraccopoli musulmana abitata da curdi, siriani e palestinesi, compiuto da cristiani falangisti. Due giorni dopo a Damour dozzine di cristiani...