Italia
Libia, Gentiloni spinge per una maggiore presenza dell’Onu
Fuochi a mare L’inviato delle nazioni unite Salamé apprezza gli sforzi italiani ma non si spinge fino ad avallare la missione militare italiana
Fuochi a mare L’inviato delle nazioni unite Salamé apprezza gli sforzi italiani ma non si spinge fino ad avallare la missione militare italiana
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 9 agosto 2017
L’Italia spinge per un maggiore coinvolgimento delle Nazioni unite nella ricerca di una soluzione di pace in Libia. Il premier Paolo Gentiloni lo dice chiaramente quando, nel pomeriggio, riceve a Palazzo Chigi l’inviato speciale dell’Onu per la Libia Ghassan Salamé. Gentiloni sa bene che la soluzione ai flussi di migranti che arrivano sulle nostre coste passa anche da un accordo di pace nel Paese nordafricano, accordo che – nell’ottica di Roma – finirebbe col rafforzare il premier libico Fayez al Serraj con cui da mesi l’Italia sta trattando. «Autorità libiche più forti renderanno più efficace l’impegno comune contro i trafficanti...