Cultura
Lilia Hassaine, traiettorie di genere tra le torri di banlieue
L'intervista Parla la giornalista e scrittrice che pubblica «Sole amaro» per e/o. Trent’anni di storia francese letti attraverso lo sguardo delle figlie dell’emigrazione maghrebina. «Negli anni ’60 nelle cités le algerine si confrontavano con altre donne e i percorsi di emancipazione si nutrivano del confronto tra culture. Finito quel mix, la tendenza si è invertita»
Una zona della banlieue di Parigi – Getty Images
L'intervista Parla la giornalista e scrittrice che pubblica «Sole amaro» per e/o. Trent’anni di storia francese letti attraverso lo sguardo delle figlie dell’emigrazione maghrebina. «Negli anni ’60 nelle cités le algerine si confrontavano con altre donne e i percorsi di emancipazione si nutrivano del confronto tra culture. Finito quel mix, la tendenza si è invertita»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 8 marzo 2023
Negli occhi di Naja sono rimasti il timore e la meraviglia per il vento che, ad un certo punto del pomeriggio, soffiava la sabbia a ricoprire tutto, case, uomini e animali intorno ai resti della città romana di Djémila, ai piedi delle montagne dell’Aurès, nella provincia algerina di Sétif. Le ci vorrà del tempo per scrutare con un’altra espressione il cielo dalle finestre del palazzo popolare della banlieue di Parigi dove ha raggiunto il marito Said, selezionato dai reclutatori della Renault per le officine di Boulogne-Billancourt direttamente nel suo villaggio cinque anni prima. Con lei ci sono anche le tre...