Commenti

L’imbroglio della non-trasparenza sul «Memorandum Italia-Libia»

L’imbroglio della non-trasparenza sul «Memorandum Italia-Libia»Fayez al-Sarraj e Paolo Gentiloni – LaPresse

Il velo del segreto Da tempo fonti autorevoli sostengono la connessione tra la fornitura di assistenza tecnica e finanziaria alle autorità libiche da parte di quelle italiane e le gravi violazioni dei diritti umani che avvengono in Libia. Ma l’opacità assoluta che avvolge l’Intesa tra Roma e Tripoli non permette di fare chiarezza

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 26 ottobre 2019
Il prossimo 2 novembre – tre mesi prima della scadenza – si rinnoverà tacitamente per altri tre anni il Memorandum d’Intesa tra Italia e Libia, voluto dall’allora ministro dell’Interno, Marco Minniti. Il Memorandum è tornato alla ribalta delle cronache già qualche settimana fa, a seguito dell’inchiesta con cui Nello Scavo, giornalista di Avvenire, ha dimostrato la presenza di Abd al-Rahman al-Milad, noto come Bija – «un signore della guerra tra i principali boss del traffico di esseri umani» – in un incontro al Cara di Mineo, nel 2017, tra autorità italiane e libiche. Scavo è oggi sotto tutela per le...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi