Cultura

«L’indifferenza sembra perbene. Ma uccide proprio come l’odio»

«L’indifferenza sembra perbene. Ma uccide proprio come l’odio»Un’opera di Kcho (Alexis Leyva Machado), 1994

L'intervista Parla Philippe Claudel, autore di «L’arcipelago del cane» (Ponte alle Grazie) che richiama le tragedie dei migranti nel Mediterraneo e indaga, lungo le piste narrative del polar, il confine a volte tragicamente banale tra il bene e il male, l’indifferenza e la capacità di indignarsi e «prendere parte». Una voce preziosa e raffinata al servizio di una nuova narrativa civile

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 maggio 2019
Tre cadaveri di sconosciuti trovati sulla spiaggia e la vita nell’isola sembra destinata a mutare per sempre. Richiamando più o meno esplicitamente le tragedie dei migranti nel Mediterraneo, Philippe Claudel indaga in L’Arcipelago del cane (Ponte alle Grazie, pp. 204, euro 16,00) i sentimenti tristi di questi anni di ricorrenti crisi umanitarie, muri che crescono e barbarie che si diffonde. Fedele al percorso già intrapreso, tra gli altri suoi romanzi, con La nipote del signor Linh, Le anime grigie e Il Rapporto, lo scrittore e regista francese membro dell’Académie Goncourt – che è stato tra gli ospiti del recente Salone...

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