Italia

L’infernale gabbia del Cie a Torino

L’infernale gabbia del Cie a TorinoMilitari controllano migranti nel Cie – Lapresse

REPORTAGE L’ultima struttura della Turco-Napolitano: un centinaio di «clandestini» con pezzi di vita che aspettano solo di essere raccontate

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 9 agosto 2015
Un cortile ampio, il selciato rovente, casette sparse, circondate da sbarre altissime. Fuori dalle mura di questa fortezza, oltre al filo spinato, svettano i palazzi di Torino che si affacciano come se niente fosse su un’architettura angosciante. Dentro alle gabbie ci sono i migranti, clandestini, in attesa di lunga, talvolta infinita, identificazione in vista di rimpatrio o espulsione. Si avvicinano alle reti metalliche: raccontano pezzi di vita, protestano per le condizioni insostenibili, sudano; alcuni sono in sciopero della fame. Poi, rimangono nelle gabbie – non sono esemplari, sono esseri umani – mentre ce ne andiamo via. Questo limbo di cemento...

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