Cultura
L’inquieta eleganza del noir giapponese
Geografie letterarie Un percorso di letture tra stili e linguaggi, classici e nuove proposte. L’eco della tradizione cede il passo all’analisi sociale attraverso l’opera di Seicho Matsumoto (Adelphi), Seishi Yokomizo (Sellerio), Masako Togawa (Marsilio), Natsuo Kirino (Neri Pozza)
Una scena di «Stray Dog» (Cane randagio) di Akira Kurosawa, con Toshiro Mifune (1949)
Geografie letterarie Un percorso di letture tra stili e linguaggi, classici e nuove proposte. L’eco della tradizione cede il passo all’analisi sociale attraverso l’opera di Seicho Matsumoto (Adelphi), Seishi Yokomizo (Sellerio), Masako Togawa (Marsilio), Natsuo Kirino (Neri Pozza)
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 27 dicembre 2023
Quando, all’inizio degli anni ’80 di ritorno dal Giappone, Goffredo Parise diede alle stampe il suo diario in forma di romanzo, L’eleganza è frigida (Adelphi, 2008), fissò attraverso il proprio alter ego narrativo alcune delle caratteristiche di quella cultura che tanto amava e che con altrettanta passione giudicava per molti versi a rischio. «Marco – scriveva l’autore vicentino – era preso da febbrile interesse per il Paese dove si trovava come da un gioco di spie in cui, per capire i messaggi, occorreva l’uso dell’inchiostro simpatico. Infatti ogni giorno di più il Giappone gli pareva diviso in due, come appunto...