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L’inquisizione morale e la politica cieca
Israele/Palestina Nello spazio pubblico sul conflitto in Medio Oriente, assente la politica, domina la logica inquisitoria e un codice mediatico da «bene contro il male» per il quale ogni strage è legittima
foto Ikon Image
Israele/Palestina Nello spazio pubblico sul conflitto in Medio Oriente, assente la politica, domina la logica inquisitoria e un codice mediatico da «bene contro il male» per il quale ogni strage è legittima
Pubblicato circa un anno faEdizione del 2 novembre 2023
Il conflitto Israelo-Palestinese ha trasformato il discorso pubblico in un processo inquisitorio. Le opinioni dissenzienti, le analisi storico-politiche, i «se» e i «ma» non sono ammessi. L’unica cifra possibile è la fede morale, conseguenza diretta della narrativa imperniata sullo scontro di civiltà. Come nell’Inquisizione, si percorre la via della sofferenza innocente per raggiungere il bene assoluto. Se l’obiettivo la vittoria del bene sul male, tutto diventa accettabile. Più di 3.000 bambini uccisi sono il prezzo necessario per «sconfiggere Hamas»; migliaia di famiglie sterminate e una popolazione assediata sono il tributo che si deve esigere per tracciare la linea che separa...